Abbiamo ascoltato negli ultimi mesi le interviste degli stilisti e dei giovani talenti che a gran voce rivendicavano la necessità di un rallentamento del mondo della moda in nome di una maggiore e più libera attività creativa. La necessità di trovare tempo per l’ispirazione e non una rincorsa folle al primato commerciale ed ai dettami del mercato, ha portato i nuovi designer a voler esprimere la loro idea di lavoro nella moda.

Tuttavia, il sistema sembra essere ripartito come se nulla fosse e la causa la conosciamo bene; la crisi economica è una conseguenza importante dell’emergenza coronavirus, e molti rivenditori hanno sensibilmente ridotto gli ordini, specialmente con i marchi più piccoli od emergenti.

Una moda “più lenta”, e quindi più sostenibile, è un pensiero che ci porta nuovamente verso la necessità di imparare a comprare bene, come ci ricordano Luisa Ciuni e Marina Spadafora nel libro La rivoluzione comincia dal tuo armadio (edito da Solferino Libri).

Ma, nell’attesa che con il contributo di tutti noi ciò diventi una realtà, iniziamo a barcamenarci tra le nuove tendenze dell’A/I 2020/21 per scoprire, di volta in volta, a quali anni, colori e personaggi della storia della moda e dello spettacolo si sono ispirati gli stilisti.

Ed iniziamo con una tendenza che arriva dagli anni ’60: la tutina in latex di Eva Kant (segretamente abbiamo sognato tutte di poterla indossare almeno una volta nostra vita!). Lady Diabolik è spuntata sulle passarelle e la sua mise è stata rivisitata per un perfetto “stile pantera”. I look più seducenti arrivano da Saint Laurent: pantaloni aderentissimi ed abiti in vinile colorato ma anche tailleur, come quello proposto da Balmain o gonne a matita in vernice.

Ne parliamo perché anche per le comuni mortali c’è una speranza! Basta riprendere le proposte degli stessi stilisti per smorzare l’aggressività del latex: abbinare i pantaloni in vinile con un blazer maschile o ad un vestito retrò ed il gioco è fatto! Yves Saint Laurent affermò che “Chanel ha liberato la donna, io le ho dato il potere” e con questa collezione Anthony Vaccarello ha condensato appieno il pensiero del grande stilista.

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